Storia
STORIA | MOSTRA MERCATO AZALEA
All'inizio del 1954 la Shell Italiana, allo scopo di portare il proprio contributo alla soluzione di uno tra i più rilevanti problemi della nostra agricoltura nazionale, decise di prendere in considerazione i punti di forza della piccola proprietà contadina in un qualsiasi comune ad economia depressa. Solo dopo un paziente studio, in collaborazione con l'Istituto di Economia e Politica Agraria dell'Università di Firenze, fece cadere la sua scelta su Borgo a Mozzano in quanto la fisionomia di tale Comune rispondeva i maniera adeguata ai necessari requisiti di rappresentatività.
Nel Giugno dello stesso anno, in questo paesino della Valle del Serchio, venne insediato un giovane tecnico agricolo, con il compito iniziale di raccogliere sia notizie sull'economia della zona, sia di curare con gli agricoltori quei contatti idonei a stabilire una successiva proficua collaborazione. Il Comune di Borgo a Mozzano fu scelto in base ai seguenti requisiti che caratterizzavano gran parte dei Comuni Italiani situati in aree agricole depresse:
- Netta prevalenza di territorio collinare e montano;
- Condizioni geo-pedologiche poco favorevoli;
- Notevole deficienza di viabilità e comunicazioni;
- Estrema frammentazione fondiaria;
- Ordinamenti colturali poveri e tradizionali;
- Marcata povertà di mezzi tecnici;
- Larga prevalenza della piccola proprietà contadina;
- Elevatissimo grado di ruralità dell'ambiente;
- Sproporzione fra intensità di lavoro e risultati produttivi;
- Economia aziendale di carattere familiare;
- Esiguità del reddito agricolo;
- Essere un Comune sufficientemente grande e popoloso ed in posizione abbastanza centrale nella nostra Penisola.
Il tecnico si inseri nella comunità come ponte fra la migliore conoscenza scientifica e l'agricoltore e nella sua assistenza tecnica non considerò solo il risultato specifico, ma quello dell'azienda nel suo complesso, evitando di procedere ad innovazioni, senza una stretta valutazione a priori della loro convenienza economica. Suo obiettivo costante era di elevare le condizioni di vita della comunità attraverso l'incremento dei redditi e per questo concepi gli indirizzi produttivi in funzione del mercato insegnando a liberarsi da un'economia chiusa. Considerò, inoltre, l'economia domestica —aiutato per questo da un assistente rurale— come fattore integrante della sua azione. Durante i loro contatti con gli agricoltori in azienda, i tecnici notarono che in ogni casa ed i ogni cortile vi erano numerose piante di Azalea, che venivano coltivate solo per amore della natura, e per la loro facile e veloce riproduzione, anche spontanea.Fu scoperto che tutta la zona di Borgo a Mozzano costituiva un habitat ideale per questo tipo di pianta. Lo staff del Centro Studi Agricoli si domandò: "Perché non cercare di promuoverne la commercializzazione?"
Sorse perciò l'esigenza di promuovere questa floricultura spontanea anche al di fuori dei confini del Borgo.
E cosi nel 1970, fu finalmente organizzta la "1° Mostra dell'Azalea". La notizia attirò tutte quelle persone che possedevano da una a più piante, e la collaborazione di 72 coltivatori amatoriali fu appagante. Sotto le arcate di Piazza XX Settembre e nella piazzetta stessa, quella domenica di sole splendente del 3 Maggio, ben 282 piante di azalea mostravano i loro tenui ma smaglianti colori ai numerosi vivaisti e floricoltori di Pescia, Pistoia, Montecatini, Pontedera e Pietrasanta invitati per l'occasione. Alla Mostra era abbinato un Concorso di Disegno sul tema "I Fiori", per gli alunni delle Scuole Elementari dei due Circoli Didattici di Borgo a Mozzano, che presentarono oltre 600 disegni.
E' doveroso soffermarci più a lungo su questa prima Mostra, perché da quel giorno nacque la "storia" dell'azalea di Borgo a Mozzano ma è ancora più doveroso ringraziare menzionando tutti quei valenti espositori, perché solo a loro spetta l'onore di aver "seminato" quella che oggi è chiamata la "Festa dell'Azalea", conosciuta in tutto il territorio nazionale. Senza la preziosa e fattiva collaborazione dei primi espositori, nelle persone di Liliana meschini, Clementina Micheli, Anna Gigli (in seguito una giornalista la battezzerà "la mamma delle azalee"), Gloria Fazzi, Carola Lotti, Paola Pellegrini, Lasca Sesto, Ario Bandoni, Uliana Pellegrini, Silva Benedetti, Giuseppina Pardini, Brigida Papera e tanti altri "amatori"di questa pianta e non me ne vogliano se momentaneamente mi sfuggono i loro nomi, senza i quali oggi, molto probabilmente, l'azalea sarebbe ancora una coltivazione a carattere familiare.
Dopo questo primo piccolo successo, il Centro Studi Agricoli desiderò aiutare tutti coloro che si dichiararono disponibili ad intraprendere questa particolare floricoltura, fornendo loro talee di azalea ed assistenza tecnica per avviarne la coltivazione e la relativa commercializzazione. L'iniziativa si dimostrò valida e molti agricoltori iniziarono i primi passi per divenire dei veri esperti coltivatori di azalee.
E cosi arriviamo al 1975, anno in cui il Comune Promotore si propose di trasformare la Mostra in "biennale" grazie alle capacità e all'esperienza acquisite dagli agricoltori, che riuscirono a creare ed ad estendere questa manifestazione a dimensioni organizzative talmente enormi che diventò fondamentale per il Comitato la necessità di continuare annualmente ad organizzare questa Mostra-Mercato. Giunto a questi successi il Comitato Promotore capi la necessità di valorizzare sia la manifestazione stessa che il territorio per un rilancio turistico e di notorietà delle bellezze storiche e paesaggistiche del Comune di Borgo a Mozzano, dove storia, arte e natura si fondono creando una sintesi magnifica di una terra di civiltà millenaria.
Ed è cosi che dal 1977 la manifestazione fu chiamata "la Mostra degli anni dispari" . Dalla prima biennale del 1977, la "Mostra Mercato Azalea" assunse un'importanza nazionale veramente notevole: accanto alla vera "regina" della manifestazione –l'Azalea- molti furono i settori rappresentati provenienti da diverse Regioni: i fiori recisi, la meccanizzazione agricola, le piante d'appartamento e da giardino, i mobili da giardino, i bonsai, le serre, i prodotti fertilizzanti, ecc, ecc... Oltre alle numerose attività collaterali, pensate per incrementare il turismo italiano e straniero, come ad esempio: gli argenti ed i minerali rari, le erbe officinali ed i prodotti artigianali, la mostra numismatico-filatelica e le fotografie Alinari della Media Valle del Serchio, la gara di canoe ed il concorso di aquiloni, la mostra delle vetrine ed il concorso "Il tempo di un disco" con radio Montecarlo, i convegni storici e sulla prevenzione degli infortuni, gli annulli speciali postali, la "Congrega delle Etichette" dei vini nazionali, i concorsi fotografici e quelli di pittura estemporanea.
La "Mostra-Mercato dell'Azalea" rappresenta per questo Comune della Media Valle del Serchio, come era nell'intento primario del Centro Studi Agricoli e come lo è stato per 19 anni, fino al 1983 (anno in cui la Shell si trasferi), una caratteristica peculiare, un qualcosa di strettamente legato al territorio. La manifestazione è divenuta ormai l'emblema del Borgo, insieme al "Ponte del Diavolo" e all' "Halloween Celebration" e ne implica anche dei vantaggi commerciali e riflessi turistici. L'iniziativa funge, infatti, da incentivo ed attività promozionale per l'intera Valle del Serchio, meta particolarmente ricercata, in questi periodi, dai turisti italiani e stranieri. E' facile comprendere quali siano gli scopi da cui trova ispirazione questo appuntamento con i fiori: innanzitutto prevale l'interesse di favorire le produzioni, di incrementare i consumi, soprattutto a beneficio dell'economia locale; secondariamente di promuovere ed incrementare i contatti in affari di scambio, di collaborazione ed informazione tra gli operatori del settore. Concludendo: "AZALEA" equivale, e vorremmo auspicare per tutte le edizioni future, ad un volume di affari ragguardevoli, un sempre più consistente rilancio turistico e di notorietà per il "Borgo", una fiammata di entusiasmo per i borghigiani.
"'A' come Azalea, 'B' come Borgo a Mozzano" recitava lo slogan di un fortunato adesivo: oggi come ieri crediamo che per molta gente il Borgo si identifichi appunto con il profumatissimo e stupendo fiore dagli innumerevoli colori.